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Ortodonzia

Ortodonzia

L’Ortodonzia è la Specializzazione della Odontoiatria che si occupa della prevenzione, diagnosi e trattamento delle malocclusioni sia nei bambini che negli adulti.

L’Ortodonzia previene o tratta i problemi funzionali, anatomici ed estetici derivati da alterazioni della occlusione o da una non corretta coordinazione fra i denti e/o le basi ossee mascellari.

In particolare l’Ortodontista si occupa della prevenzione e trattamento in età pediatrica di:

  • Anomalie del processo eruttivo (precoce o ritardata eruzione, agenesie, denti soprannumerari, anomalie di forma, denti ritenuti, anchilosi, ectopie, trasposizioni…);

  • Problemi di spazio (spazio in eccesso o mancanza di spazio per il corretto allineamento dentario);

  • Anomalie di sviluppo delle arcate dentarie (ipoplasia dell’osso alveolare e/o basale);

  • Squilibri fra la muscolatura intraorale (lingua) ed extraorale (labbra, complesso orbicolare-buccinatore..) con ripercussioni sullo sviluppo armonico delle arcate dentarie;

  • I problemi derivati da una anomala crescita e sviluppo dei mascellari (ipoplasia o iperplasia mascellare e/o mandibolare) che possono portare allo sviluppo di problematiche funzionali (incongrua masticazione, disfunzioni dell’articolazione temporo-mandibolare, asimmetria dei movimenti mandibolari…) o estetici ( con conseguenti ripercussioni psicologiche);

  • Il trattamento dei pazienti in cui l’ipoplasia dei mascellari genera problemi respiratori (come per la Sindrome da Apnea Ostruttiva del Sonno);

  • Le alterazioni funzionali dell’articolazione temporo-mandibolare (A.T.M.) e/o dei muscoli masticatori;

  • La correzione delle abitudini che possono condizionare il normale sviluppo dei denti e dei mascellari (succhiamento del dito e/o della lingua, respirazione orale …).

Per Occlusione si intende lo studio delle relazioni dentarie, muscolari e articolari durante i movimenti di apertura e chiusura mandibolare.

La occlusione statica analizza le relazioni e posizioni dentarie quando la mandibola è chiusa mentre la occlusione dinamica studia le posizioni dentarie e condilo-articolari nei differenti movimenti mandibolari di apertura e chiusura.

Si parla di malocclusione quando l’occlusione si discosta dio molto dalla norma, intesa sia dal punto di vista morfologico che statistico-epidemiologico. Le malocclusioni più gravi compromettono la biomeccanica dell’apparato masticatorio, la sua integrità morfofunzionale e sopravvivenza così come possono compromettere il normale sviluppo psicologico del paziente e la sua interazione nella società, a causa delle evidenti ripercussioni estetiche. Le malocclusioni ortodontiche più frequenti in età pediatrica sono:

  • Affollamento dentario: i denti permanenti non hanno spazio osseo sufficiente in arcata e di conseguenza questo genera affollamenti dentari, malposizioni, inclusioni ossee, eruzioni ectopiche…

  • Problemi di relazione mascellare-mandibolare anteroposteriore: la parte anteriore del mascellare dovrebbe sopravanzare di poco la parte anteriore della mandibola. Quando esiste una discrepanza di dimensioni e/o di posizione spaziale dei mascellari si parla di malocclusione di II Classe (di solito causata da un mix di retroposizione mandibolare ed avanzamento del mascellare superiore) e di malocclusione di III Classe (di solito causata da un mix di retroposizione mascellare ed avanzamento della mandibola). Sospetteremo che un paziente abbia una II Classe scheletrica quando si nota un aumento della distanza fra gli incisivi superiori ed inferiori sul piano orizzontale e sospetteremo che un paziente abbia una III Classe scheletrica quando si nota un morso inverso fra gli incisivi (in chiusura gli incisivi superiori chiudono all’interno degli inferiori sul piano orizzontale) e la mandibola appare evidentemente avanzata rispetto al mascellare.

  • Problemi trasversali: la compressione trasversale del mascellare, secondaria ad uno sviluppo ridotto, compromette la efficacia masticatoria e può generare una deviazione, dapprima funzionale e quindi strutturale, della mandibola e del viso del bambino. Una particolare attenzione merita la compressione mascellare che può compromettere il normale sviluppo del terzo medio del viso.